Scrivere un necrologio è un compito delicato che richiede tatto e chiarezza. Nel pieno di un momento di lutto, trovare le parole giuste per annunciare la scomparsa di una persona cara può essere difficile.
Un necrologio (anche detto annuncio funebre) ha lo scopo di informare amici, parenti e conoscenti del decesso, rendendo omaggio alla memoria del defunto in modo sobrio e rispettoso. In questo articolo vedremo come redigere un necrologio efficace: quali informazioni includere, quale tono adottare, come evitare errori comuni e alcuni esempi pratici per guidare chi deve affrontare questo doloroso compito.
Cos’è un necrologio e perché scriverlo
Un necrologio è più di un semplice annuncio di morte: è un breve testo pubblico che comunica la dipartita di una persona e spesso riassume in poche parole chi era il defunto.
Tradizionalmente i necrologi compaiono sui giornali locali o sui manifesti funebri affissi in città, ma oggi vengono pubblicati anche online sui siti di onoranze funebri o su portali dedicati ai necrologi.
Lo scopo principale è comunicare il lutto alla comunità in modo tempestivo, permettendo a chi conosceva la persona di partecipare al cordoglio e alle eventuali cerimonie funebri.
Oltre a informare, il necrologio svolge anche una funzione commemorativa. Attraverso poche frasi scelte con cura, è possibile onorare la memoria del defunto, evidenziando aspetti importanti della sua vita o qualità personali, senza però dilungarsi troppo.
Scrivere un necrologio ben fatto significa bilanciare l’informazione essenziale con un tributo rispettoso, affinché il testo risulti al contempo sobrio e carico di significato. Di seguito analizzeremo in dettaglio cos’è un necrologio e perché è importante redigerlo correttamente.
Definizione di necrologio
Il necrologio è un annuncio funebre pubblico che dà notizia della morte di una persona. Solitamente contiene i dati anagrafici del defunto (nome e cognome, età) e le informazioni sul decesso e sui funerali.
Viene diffuso per far sapere a tutti coloro che conoscevano il defunto che è avvenuta la scomparsa. Nei quotidiani e nelle riviste, i necrologi appaiono nella sezione apposita dedicata agli annunci di lutto; nei piccoli centri invece spesso si utilizzano i manifesti funebri murali. In ogni caso, la finalità è la stessa: annunciare in modo ufficiale e rispettoso che una vita si è conclusa, invitando chi lo desidera a partecipare alle esequie o a unirsi al cordoglio.
Un necrologio differisce da un elogio funebre o da un epitaffio. L’elogio funebre è il discorso commemorativo pronunciato durante la cerimonia, mentre l’epitaffio è l’incisione sulla lapide; il necrologio invece è l’annuncio pubblico della morte.
Pur essendo conciso, spesso include riferimenti essenziali alla persona: ad esempio può menzionare la sua professione, un titolo onorifico (se rilevante) o una breve frase che ne ricordi le virtù. Vediamo ora perché redigere un necrologio con cura è così importante per la famiglia e la comunità.
Perché si scrive un necrologio
La redazione di un necrologio è importante per diverse ragioni. In primo luogo, serve a informare il pubblico della scomparsa in modo ufficiale. Tramite l’annuncio su un giornale o su un sito dedicato, la notizia del decesso raggiunge un vasto numero di persone: amici lontani, ex colleghi, conoscenti e membri della comunità che altrimenti potrebbero non venire a conoscenza dell’evento.
Questo permette a chi lo desidera di partecipare al funerale o di far pervenire messaggi di condoglianze alla famiglia.
In secondo luogo, il necrologio è un atto di commemorazione e rispetto. Attraverso questo breve testo la famiglia rende omaggio al defunto, condividendo con gli altri il dolore della perdita ma anche il ricordo della persona.
Anche poche parole, scelte con tatto, possono evidenziare quanto il defunto sia stato amato e apprezzato. Ad esempio, espressioni come “circondato dall’affetto dei suoi cari” o “dopo lunga malattia” danno un contesto umano all’annuncio, pur mantenendo un tono sobrio. In sintesi, si scrive un necrologio per comunicare il lutto e al contempo per celebrare in breve la vita del caro scomparso, seguendo regole di buon gusto e rispettando la sensibilità di chi legge.
Struttura ed elementi di un necrologio
Un necrologio efficace deve contenere alcune informazioni fondamentali presentate con chiarezza e ordine. Pur nella sua brevità, questo annuncio segue una struttura abbastanza standard in modo che i lettori possano rapidamente cogliere tutti i dettagli necessari. In genere, un necrologio si compone di poche frasi che includono: l’annuncio della morte con il nome del defunto, i dati essenziali (età o data di nascita e data del decesso), l’indicazione di chi comunica la notizia (solitamente i familiari più stretti) e le informazioni sulla cerimonia funebre (data, ora e luogo del funerale o della sepoltura).
È fondamentale essere sintetici ma completi. Ogni parola dovrebbe avere una funzione informativa o commemorativa, evitando qualsiasi eccesso. Inserire troppe informazioni superflue rischia di appesantire il testo, mentre omettere dati importanti potrebbe creare confusione. Questa scaletta di base aiuta a non dimenticare alcun dettaglio fondamentale e a presentare la notizia in modo chiaro e comprensibile. Di seguito passiamo in rassegna gli elementi chiave da includere in un necrologio e come strutturarli al meglio.
Dati anagrafici e dettagli del decesso
Il necrologio inizia sempre menzionando il nome completo del defunto. In Italia è prassi indicare prima il nome e poi il cognome (Nome Cognome), mai il contrario. Se la persona aveva un titolo onorifico o professionale significativo, è possibile anteporlo al nome (ad esempio Dott., Prof., Avv.) ma senza esagerare, per mantenere un tono semplice.
Per le donne sposate talvolta si aggiunge anche il cognome del coniuge; ad esempio “Maria Verdi vedova Bianchi” oppure “Anna Rossi in Bianchi”. Se il coniuge è già deceduto si può usare la dicitura vedova seguita dal cognome del marito.
Subito dopo il nome, il necrologio può riportare l’età del defunto oppure la data di nascita e la data della morte. Ad esempio: “Il giorno 10 ottobre 2025 è mancato all’affetto dei suoi cari Giuseppe Bianchi, di anni 81.” Indicare l’età o le date aiuta i lettori a identificare la persona e contestualizzare la perdita.
È facoltativo aggiungere anche il luogo del decesso se rilevante (per esempio se avvenuto lontano dalla residenza abituale). Inoltre, a volte si include una breve indicazione sul tipo di morte, usando formule sobrie come “dopo una lunga malattia” o “improvvisamente“. Queste specifiche, se inserite, devono essere concise e mai sensazionalistiche.
Annuncio della scomparsa e nomi dei familiari
Dopo aver identificato il defunto, il necrologio prosegue con la formula di annuncio vero e proprio, in cui si comunica la perdita e chi la sta comunicando. Frasi tipiche di apertura sono ad esempio: “Ne danno il triste annuncio…“, “A darne notizia…” oppure “Con profondo dolore lo annunciano…“.
Queste espressioni introducono l’elenco dei familiari più stretti che partecipano all’annuncio. Generalmente vengono menzionati i parenti immediati come il coniuge, i figli, i genitori, i fratelli e le sorelle. Ad esempio: “Ne danno il triste annuncio la moglie Anna, i figli Marco e Luca con le rispettive famiglie.”
È importante elencare i familiari in modo completo ma sintetico, usando magari le categorie generiche se il numero è elevato (es. “i nipoti” invece di tutti i nomi individualmente). Questo segmento del testo mostra l’unità della famiglia nel comunicare la perdita e indica al lettore chi sono le persone in lutto.
Occorre fare attenzione a riportare correttamente i nomi e le parentele, verificando l’esattezza delle informazioni: un errore nel nome di un familiare potrebbe risultare doloroso o creare fraintendimenti. Mantenere un tono rispettoso anche in questa parte è fondamentale, quindi si evitano aggettivi enfatici e ci si limita a descrivere i rapporti (moglie, marito, figli, etc.) in modo neutro.
Dettagli sulla cerimonia funebre
La parte finale di un necrologio è dedicata alle informazioni sulle esequie (funerali) e su eventuali momenti di commiato. Questo è un elemento chiave perché consente a chi legge di sapere dove e quando potrà rendere l’ultimo saluto al defunto. Bisogna indicare chiaramente la data, l’orario e il luogo del funerale o della cerimonia commemorativa.
Ad esempio: “I funerali avranno luogo sabato 12 ottobre alle ore 15:00 presso la Chiesa di San Michele in Torino.”
Nel caso di cerimonie civili o cremazioni, si può specificare il luogo dell’evento (ad esempio il cimitero o la sala del commiato) e l’ora. È importante usare i termini corretti: “funerali” ed “esequie” si utilizzano al plurale (mai “il funerale si terrà“, ma “i funerali si terranno“), in quanto derivano dal latino e richiedono la forma plurale.
Se il rito funebre prevede un corteo o particolari indicazioni (come “la salma giungerà in chiesa alle ore X“), si possono includere brevemente questi dettagli pratici. Tuttavia, è bene non sovraccaricare l’annuncio di troppi dettagli logistici: le informazioni principali da comunicare sono luogo, giorno e ora.
Spesso, insieme ai dettagli del funerale, si aggiunge una frase di ringraziamento anticipato verso chi parteciperà o una richiesta specifica della famiglia. Ad esempio, alcune famiglie preferiscono inserire formule come “Si ringraziano anticipatamente quanti si uniranno al dolore della famiglia” oppure note come “Non fiori ma opere di bene,” nel caso si desiderino donazioni benefiche in luogo dei fiori.
Queste indicazioni finali, se presenti, vanno mantenute brevi e inserite dopo le informazioni sulla cerimonia.
Elementi facoltativi e note aggiuntive
Oltre alla struttura di base, un necrologio può includere elementi opzionali a discrezione della famiglia. Uno di questi è una brevissima biografia o descrizione del defunto. In genere, per ragioni di spazio, non si racconta la vita intera, ma si può accennare a qualche aspetto significativo: ad esempio la professione (“storico insegnante presso…“), un ruolo nella comunità (“volontario attivo della Croce Rossa“) o una qualità personale apprezzata.
Queste informazioni aiutano a ricordare la persona per ciò che ha fatto o rappresentato, aggiungendo un tocco personale all’annuncio. È importante, se si sceglie di includerle, che siano concise e pertinenti, per non appesantire il testo.
Un altro elemento facoltativo può essere un breve messaggio di commiato o una citazione significativa. Ad esempio, alcune famiglie concludono il necrologio con frasi come “Lo ricorderemo sempre con amore” oppure con un verso religioso o poetico se riflette la personalità del defunto. Queste aggiunte vanno usate con moderazione: il necrologio non deve diventare una lettera aperta, ma restare un annuncio pubblico sobrio.
Infine, come accennato, si possono inserire indicazioni su volontà particolari della famiglia, come inviti a non inviare fiori ma a fare donazioni a enti benefici cari al defunto. Ogni elemento aggiuntivo dovrebbe comunque rispettare il tono generale di sobrietà e rispetto.
Tono e stile appropriati nel necrologio
Oltre ai contenuti, è cruciale curare il tono e lo stile della scrittura quando si redige un necrologio. Dato il contesto doloroso, il linguaggio deve essere formale ma anche umano, capace di trasmettere rispetto senza risultare freddo. Vi sono alcune convenzioni e consigli sul registro da adottare per assicurare che il necrologio sia adeguato sia per onorare il defunto sia per comunicare efficacemente con chi legge. In generale si privilegiano frasi sobrie, evitando toni eccessivamente emotivi o enfatici che potrebbero apparire di cattivo gusto in un annuncio pubblico.
Scrivere con chiarezza e semplicità è la chiave. Non è il luogo per lunghe riflessioni personali o dettagli secondari: quelle eventualmente trovano spazio in altri contesti (come discorsi durante la cerimonia o ricordi personali). Nel necrologio occorre invece esprimere concetti importanti con parole misurate. Vediamo come impostare il tono giusto e quali accortezze stilistiche adottare per rendere il testo rispettoso e comprensibile.
Tono formale e linguaggio sobrio
Il necrologio va scritto con un tono formale e rispettoso. Questo significa utilizzare un linguaggio semplice, evitando espressioni gergali, troppo colloquiali o estremamente poetiche. Parole come “ci ha lasciati“, “è venuto a mancare” o “si è spento” sono formule comuni per indicare la morte in modo delicato, in alternativa al più diretto “è morto“. Allo stesso modo, frasi di circostanza come “ne danno il triste annuncio” conferiscono al testo la giusta solennità. Bisogna invece evitare termini eccessivamente crudi o dettagli macabri sul decesso, che sarebbero fuori luogo.
Mantenere un tono sobrio implica anche non eccedere con aggettivi o lodi altisonanti. Ad esempio, scrivere “uomo dall’animo nobile e generoso, insostituibile padre e marito” può sembrare sincero, ma in un necrologio pubblico è preferibile uno stile più contenuto: il dolore e l’affetto devono trasparire in modo composto.
Ricordiamo che lo scopo primario è informativo; l’emozione può emergere da piccole scelte di parole ma senza diventare protagonista. Un linguaggio misurato ed elegante garantisce che l’annuncio rispetti sia il defunto sia la sensibilità dei lettori.
Personalizzazione nel rispetto del defunto
Pur mantenendo la formalità, è possibile personalizzare leggermente il necrologio per rispecchiare la persona scomparsa. Ogni individuo è unico e, quando appropriato, un tocco personale può rendere l’annuncio più autentico e sentito.
Ad esempio, se il defunto era noto per il suo impegno sociale, menzionarlo brevemente (“instancabile volontario…“) può dare un’idea della sua personalità. Se aveva forte fede religiosa, si possono usare espressioni come “è tornato alla casa del Padre” per chiudere l’annuncio, formula tipica in contesti di credenti.
La personalizzazione deve comunque avvenire nel rispetto del tono generale. Qualsiasi riferimento alla vita del defunto va presentato con discrezione, senza dettagli superflui o riferimenti che solo pochi capirebbero. Bisogna ricordare che il necrologio è rivolto a un pubblico ampio. Anche eventuali cenni al carattere (es. umorismo, bontà, ecc.) devono essere sobri: uno sguardo affettuoso, non un elogio sperticato.
In pratica, è consigliabile consultarsi con la famiglia per individuare se c’è un tratto distintivo del caro estinto che valga la pena evidenziare brevemente nel necrologio. Così l’annuncio risulterà un po’ più personale, pur rimanendo appropriato e composto.
Chiarezza, sintesi e correttezza
Uno stile efficace per un necrologio richiede chiarezza espositiva e attenzione alla correttezza formale. La chiarezza si ottiene usando frasi brevi e dirette. Ogni frase dovrebbe aggiungere un’informazione utile: il lettore non deve mai trovarsi confuso su chi sia deceduto, su quando avverrà il funerale o su chi siano i familiari menzionati.
Evitare costruzioni troppo complesse o subordinate prolisse aiuta a mantenere il testo comprensibile al primo sguardo, qualità essenziale soprattutto nei necrologi su carta stampata dove lo spazio è ristretto.
La sintesi è un altro requisito: generalmente si consiglia di non superare poche righe. In alcune situazioni (come necrologi di personaggi noti o articoli commemorativi) il testo può essere più lungo, ma per gli annunci funebri familiari la brevità è sinonimo di eleganza e facilita la lettura.
Se si hanno molte cose da dire, meglio valutare altri canali (ad esempio un ricordo sul sito web dell’agenzia funebre o un discorso al funerale) piuttosto che dilungarsi nell’annuncio.
Infine, è fondamentale rileggere attentamente il necrologio per assicurarsi della correttezza ortografica e grammaticale. Errori nei nomi, date sbagliate o refusi rischiano di causare fraintendimenti e risultano irrispettosi.
Prima della pubblicazione conviene far verificare il testo anche ad un altro familiare o all’agenzia funebre, così da evitare sviste. La precisione e l’accuratezza nella scrittura riflettono la cura che si sta mettendo nel dare l’ultimo saluto al proprio caro tramite questo breve messaggio pubblico.
Pubblicazione del necrologio
Dopo aver scritto il testo del necrologio, occorre occuparsi della sua pubblicazione affinché raggiunga tutti i destinatari. Tradizionalmente la pubblicazione avveniva sui quotidiani locali o nazionali, oppure tramite affissione di manifesti funebri nelle zone di residenza del defunto. Oggi, oltre a questi canali, esistono anche piattaforme online e social media che possono ampliare la diffusione dell’annuncio.
È importante scegliere il mezzo più adatto in base alla comunità di riferimento e alle abitudini locali.
La pubblicazione su un giornale cartaceo spesso comporta dei costi, calcolati in base allo spazio occupato o al numero di parole: questo è uno dei motivi per cui i necrologi tendono ad essere sintetici. Le agenzie di onoranze funebri solitamente offrono il servizio di invio del necrologio ai giornali, occupandosi di rispettare le scadenze di consegna e i requisiti richiesti dalla redazione. In alternativa, i familiari possono contattare direttamente il giornale o utilizzare i moduli online messi a disposizione dalle testate per inserire l’annuncio. Vediamo alcune modalità principali di pubblicazione.
Pubblicare un necrologio su giornali o manifesti
Uno dei metodi più tradizionali è far pubblicare il necrologio su un quotidiano o su un periodico locale. In questo caso bisogna preparare il testo entro tempi precisi: i giornali hanno scadenze (spesso entro la sera precedente per l’edizione del giorno dopo) e formati standard per gli annunci funebri.
È consigliabile contattare la redazione o consultare le istruzioni sul sito del giornale per conoscere le modalità di invio (email, modulo online, fax) e i costi. Talvolta l’agenzia funebre si fa carico di questa procedura su richiesta dei familiari, utilizzando propri canali preferenziali con i media locali.
Nei piccoli centri è comune anche l’uso del manifesto funebre: un annuncio stampato in grande formato e affisso in luoghi pubblici (ad esempio presso la chiesa, il municipio, le bacheche cittadine). Se si opta per i manifesti, l’agenzia funebre generalmente provvede alla stampa e all’affissione. I manifesti contengono informazioni simili al necrologio sul giornale, ma possono includere anche elementi grafici (simboli religiosi, bordi neri, foto del defunto). Indipendentemente dal mezzo scelto,
l’importante è garantire che l’annuncio sia visibile in tempo utile, preferibilmente almeno un giorno prima delle esequie, per permettere a tutti gli interessati di organizzarsi per partecipare.
Pubblicare un necrologio online e attraverso altri canali
Negli ultimi anni la pubblicazione dei necrologi si è spostata anche sul web. Molti quotidiani offrono una sezione di necrologi online dove l’annuncio viene pubblicato sul sito e rimane consultabile per un certo periodo. Inoltre, esistono siti specializzati e portali di servizi funebri che raccolgono necrologi da diverse zone.
Pubblicare online ha il vantaggio di raggiungere un pubblico più vasto e di permettere interazioni aggiuntive: ad esempio, alcuni portali consentono alle persone di lasciare messaggi di condoglianze o di accendere candele virtuali in memoria del defunto.
Oltre ai siti dedicati, i social network sono diventati un ulteriore canale di diffusione. Non è raro che familiari o amici condividano il necrologio o un messaggio di lutto su Facebook o altre piattaforme, per informare in modo capillare la rete di conoscenze.
Pur non essendo una “pubblicazione” formale, questo metodo può integrare l’annuncio ufficiale e raggiungere persone che sfuggirebbero ai canali tradizionali. In ogni caso, è consigliabile che la notizia venga data prima attraverso i canali istituzionali (giornale, sito di necrologi o manifesto) per una questione di rispetto e ufficialità, e solo dopo eventualmente diffusa sui social.
Quando si pubblica online, assicurarsi di includere tutte le informazioni essenziali e di controllare che non vi siano errori, come si farebbe per la stampa.
La visibilità su internet può essere elevata, quindi vale la pena di dedicare attenzione anche all’annuncio digitale. Inoltre, alcune piattaforme consentono di aggiornare il necrologio con foto o ricordi, ma queste sono aggiunte facoltative gestite di solito in pagine commemorative più estese rispetto al necrologio standard.
Il supporto dell’agenzia di onoranze funebri
Le imprese di onoranze funebri costituiscono un aiuto prezioso sia nella stesura che nella pubblicazione dei necrologi. Spesso, in momenti di dolore, i familiari si affidano all’agenzia perché prepari una bozza di necrologio seguendo modelli collaudati.
Gli operatori del settore hanno esperienza nel formulare annunci chiari e decorosi, e possono adattare i dettagli specifici del caso (nomi, date, luogo delle esequie) nei formati tipici. Prima della pubblicazione, la bozza viene sottoposta alla famiglia per l’approvazione, così da assicurarsi che ogni informazione sia corretta e che il tono sia in linea con le volontà dei cari.
L’agenzia funebre solitamente si occupa anche di inviare il necrologio ai canali scelti: contatta i giornali, stampa i manifesti e li affigge, oppure carica l’annuncio sui portali online convenzionati. Questo solleva la famiglia da incombenze pratiche in un momento già difficile.
Naturalmente, se i congiunti preferiscono scrivere personalmente il testo, l’agenzia rispetterà la decisione, limitandosi a dare suggerimenti formali (ad esempio sulla lunghezza o sulla terminologia più appropriata). Affidarsi al supporto professionale garantisce comunque che il necrologio sia redatto e diffuso in modo accurato e tempestivo, rispettando sia le norme editoriali sia la sensibilità dovuta all’occasione.
Errori comuni da evitare
Nel preparare un necrologio, è importante evitare alcuni errori comuni che potrebbero comprometterne l’efficacia e il decoro. Anche se si tratta di un testo breve, ogni parola conta, e certe sviste o scelte infelici possono avere un impatto negativo. Essere consapevoli di questi potenziali errori aiuta a rileggere il necrologio con occhio critico prima di mandarlo in stampa o pubblicarlo online.
Uno sbaglio frequente è l’imprecisione o l’errore nei dati. Bisogna sempre verificare attentamente che nomi, date e luoghi siano corretti. Un refuso sul nome del defunto o un errore nella data del funerale possono causare confusione o ferire i sentimenti dei familiari. È consigliabile far controllare le informazioni da un altro parente o dall’agenzia funebre come ulteriore verifica.
Un altro errore da evitare è l’uso di toni inappropriati. Un necrologio non è il luogo per sfogare emozioni rabbiose, per fare umorismo nero o per inserire dettagli morbosi. Anche se il dolore è grande, l’annuncio pubblico deve mantenere una certa compostezza. Ad esempio, frasi polemiche o troppo strazianti come “rimaniamo distrutti da questa ingiusta tragedia” non trovano spazio in un necrologio formale. Meglio esprimere il cordoglio in modo misurato senza scaricare sul lettore un carico emotivo eccessivo.
Inesattezze e dettagli inappropriati
Come accennato, le inesattezze nei necrologi sono tra gli errori più gravi. Oltre a controllare ortografia e dati anagrafici, è bene assicurarsi che tutto il contenuto sia verificato: ad esempio, se si menzionano titoli o onorificenze, usare quelli corretti; se si cita un luogo di cerimonia, indicare la chiesa o sala giusta e l’orario esatto.
Ogni informazione sbagliata può generare disguidi (persone che vanno nel posto sbagliato o all’ora sbagliata per il funerale) e rappresenta una mancanza di rispetto verso i lettori e verso il defunto stesso.
Tra i dettagli inappropriati rientra anche l’eccesso di particolari intimi o clinici sulla morte. Il necrologio non dovrebbe includere la descrizione della malattia nel dettaglio o le circostanze tragiche dell’evento, a meno che non siano elementi noti e importanti per la comunità (ad esempio, nel caso di una figura pubblica).
In generale, è preferibile utilizzare formule generiche per il decesso (“dopo breve malattia“, “improvvisamente“, “tragicamente“) senza entrare in particolari che possono turbare chi legge o ledere la privacy del defunto e della famiglia.
Lunghezza eccessiva o insufficiente
Trovare la misura giusta nella lunghezza è fondamentale. Un necrologio troppo lungo rischia di non essere letto integralmente e può incorrere in costi di pubblicazione elevati se finisce su un giornale. All’opposto, un necrologio troppo breve potrebbe risultare freddo e non fornire abbastanza informazioni. Il giusto equilibrio sta nell’includere tutti gli elementi essenziali (nome, annuncio, familiari, dettagli funerale) e qualche tocco personale, restando però entro poche frasi ben costruite.
Un errore comune è farsi prendere dall’emozione e scrivere un testo esteso, quasi una lettera, che però eccede i confini di un annuncio funebre. In questi casi è utile rileggere e tagliare tutto ciò che non è strettamente necessario. Se invece il primo abbozzo risulta stringato al punto da sembrare impersonale, si può valutare di aggiungere una breve frase che personalizzi l’annuncio (come un aggettivo qualificativo discreto o una menzione della professione, ad esempio). L’obiettivo è che il necrologio suoni né scarno né prolisso, ma completo nella sua concisione.
Linguaggio poco adatto o mancanza di rispetto
Il linguaggio in un necrologio deve sempre mantenere un registro di rispetto. Un errore da evitare è l’uso di termini colloquiali, battute o commenti fuori luogo. Anche se il defunto era una persona spiritosa, il necrologio non è il contesto adatto per inserire umorismo. Similmente, bisogna astenersi dall’esprimere giudizi o riferimenti negativi. Ad esempio, menzionare conflitti familiari o caratteristiche poco lusinghiere della persona scomparsa sarebbe estremamente inappropriato.
Un altro aspetto è assicurarsi di usare formule consone alla cultura e alla religione del defunto e della famiglia. Adoperare ad esempio frasi religiose in un necrologio di una famiglia laica, o viceversa, potrebbe risultare offensivo.
È sempre meglio rifarsi alle convenzioni tradizionali del contesto in cui ci si trova: in Italia, ad esempio, l’uso di un tono solenne e rispettoso è la norma, indipendentemente dalle convinzioni personali, perché risponde all’aspettativa generale di cosa sia un annuncio funebre appropriato.
Dimenticare le revisioni e il coordinamento familiare
Infine, un errore sottovalutato è non coinvolgere le persone giuste nella revisione del necrologio. La scrittura spesso è affidata a un membro della famiglia o a un responsabile delle onoranze funebri, ma prima di rendere pubblico il testo è bene che tutti i familiari stretti diano il loro consenso.
Questo evita malintesi o disaccordi su come è formulato l’annuncio. Ad esempio, un parente potrebbe preferire aggiungere o togliere la menzione di un certo titolo o soprannome del defunto, oppure potrebbe segnalare la necessità di includere un familiare che inizialmente era stato omesso nell’elenco.
Prendersi il tempo per rileggere a mente fredda il necrologio, magari dopo una breve pausa, aiuta a individuare eventuali errori residui o frasi migliorabili. Se le tempistiche lo permettono, fare una doppia verifica incrociata (magari leggendo il testo ad alta voce) è un accorgimento utile per garantire che il risultato finale sia impeccabile.
Una volta pubblicato, l’annuncio non potrà essere facilmente modificato su stampa, quindi conviene investire qualche minuto in più prima per assicurarsi che ogni cosa sia al posto giusto.
Esempi pratici di necrologio
Dopo aver esaminato linee guida e consigli, può essere utile vedere esempi concreti di necrologi per capire come mettere in pratica quanto detto. Di seguito presentiamo alcuni modelli tipici di necrologio, che differiscono leggermente per tono o impostazione, ma che rispettano tutti le regole di base. Ogni esempio è seguito da una breve spiegazione delle scelte stilistiche fatte, così da evidenziare come le varie parti si combinano in un annuncio coeso e appropriato. Ricordiamo che i testi vanno sempre adattati al caso specifico: questi modelli servono da riferimento, ma nomi, date e dettagli andranno sostituiti con quelli reali e le frasi eventualmente modificate per rispecchiare la situazione.
Gli esempi seguenti mostrano un necrologio classico, uno con un accento religioso e uno con l’inclusione di un titolo onorifico, coprendo così diverse situazioni comuni. Si noti che nomi, date e luoghi negli esempi sono di fantasia e vengono usati solo a scopo illustrativo.
Esempio di necrologio classico
Il giorno 15 marzo 2025 si è spenta serenamente la cara Maria Bianchi, di anni 82. Ne danno il triste annuncio i figli Carlo e Giovanna con le rispettive famiglie. I funerali si terranno lunedì 17 marzo alle ore 10:30 nella Chiesa di Santa Maria in Firenze.
In questo esempio di necrologio classico vediamo tutti gli elementi essenziali: l’annuncio della morte con la data (“Il giorno 15 marzo 2025“), il nome del defunto (Maria Bianchi) con un aggettivo affettuoso “la cara” e l’età, la formula di partecipazione al lutto da parte dei familiari (“Ne danno il triste annuncio i figli…“) e i dettagli sulla cerimonia funebre (giorno, ora, luogo e città del funerale).
Il tono è sobrio e rispettoso. L’uso di “si è spenta serenamente” comunica la morte in modo delicato. Questo modello è adatto alla maggior parte delle situazioni, fornendo le informazioni necessarie in maniera semplice ed elegante.
Esempio di necrologio con tono religioso
Circondato dall’affetto dei suoi cari, il 10 agosto 2025 è tornato alla casa del Padre Giovanni Rossi, di anni 70. Ne danno la notizia la moglie Lucia, i figli Marco e Elena, insieme ai parenti tutti. La Santa Messa esequiale sarà celebrata martedì 12 agosto alle ore 15:00 presso la Chiesa di San Pietro in Bologna.
Questo necrologio ha un’impronta religiosa più marcata. L’espressione “è tornato alla casa del Padre” è tipica del linguaggio cattolico, indicando la fede del defunto e dei suoi cari. Viene menzionata esplicitamente la “Santa Messa esequiale“, termine che sottolinea il rito religioso.
Il resto della struttura rimane simile all’esempio classico: nome e cognome del defunto, età, familiari che annunciano (in questo caso “la moglie … i figli … insieme ai parenti tutti” per includere anche gli altri congiunti in modo generale) e dettagli della cerimonia. Questo stile è appropriato quando si sa che il defunto era credente e si vuole che l’annuncio rifletta questa dimensione spirituale, mantenendo comunque la chiarezza sulle informazioni pratiche del funerale.
Esempio di necrologio con titolo onorifico
Il giorno 2 febbraio 2025, dopo lunga malattia, ci ha lasciato il Prof. Alessandro Verdi, di anni 64. Ne danno il triste annuncio la moglie Francesca e il figlio Luca. Le esequie avranno luogo mercoledì 5 febbraio alle ore 9:00 presso il Cimitero Monumentale di Torino in forma civile.
In questo esempio si può notare l’utilizzo di un titolo onorifico. “Il Prof. Alessandro Verdi” indica che il defunto era un professore; l’uso del titolo (abbreviato) prima del nome è facoltativo e dipende dalla rilevanza che la famiglia vi attribuisce. Tutto il resto segue il formato consueto: c’è la data del decesso con una breve nota sulle circostanze (“dopo lunga malattia“), i familiari che annunciano (qui specificati come moglie e figlio) e i dettagli delle esequie. Si specifica inoltre che la cerimonia avrà luogo al cimitero e “in forma civile“, informazione utile per far sapere che non ci sarà un rito religioso. L’insieme rimane sobrio; l’inclusione del titolo conferisce al necrologio un tono di riguardo, adatto magari a persone conosciute pubblicamente per la loro professione o ruolo nella comunità.
Questi esempi mostrano come sia possibile adattare il necrologio alle diverse esigenze mantenendo però una struttura armoniosa e rispettosa. Ogni necrologio, pur se personalizzato da piccoli dettagli, dovrebbe sempre trasmettere con dignità la notizia della perdita e guidare la comunità nel dare l’ultimo saluto al defunto.

